Rete territoriale Monterosso/Valtesse

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UILDM di Bergamo è coinvolta in quattro tipologie di reti: la prima di natura territoriale, la seconda che ha come tema unificante la disabilità, la terza sociosanitaria che è caratterizzata dai rapporti e dalla presenza nei Tavoli istituzionali e l’ultima è la rete di tutte le relazioni e collaborazioni che intesse con enti del Terzo settore, gruppi ed enti per effettuare azioni e scambi di saperi, di competenze, di strumenti.

Qui illustriamo la Rete territoriale Monterosso/Valtesse.

Essa ha avuto un particolare impulso dai progetti presentati per il bando volontariato 2012 [Generazioni in azione], 2014 [Facciamo cambio?] e l’ultimo del 2018 [Community lab]. Già le diverse rendicontazioni l’hanno evidenziato: si è passati da una valorizzazione di saperi intergenerazionali ad uno scambio di pratiche tra due quartieri in particolare (Monterosso e Valtesse) e ad un coinvolgimento articolato e complesso di attività prevalentemente per giovani volto a valorizzare esperienze intergenerazionali e collaborazioni tra reti sociali che, nell’ultimo progetto, coinvolge 19 realtà di Monterosso, Valtesse, Redona e Borgo Palazzo.

La ragione per cui la UILDM si fa coinvolgere in questi progetti è data dalla sua mission: agire sul contesto abitativo e sociale per migliorare la qualità di vita dei disabili. Infatti il riconoscimento della sua presenza nel quartiere, la fiducia reciproca costruita con gruppi, associazioni, enti e servizi che vi operano, la collaborazione e lo scambio reciproco rendono il contesto sociale più disponibile ad accogliere fragilità sociali e a sostenerle, allontanando il clima di indifferenza e insofferenza verso chi ha bisogni o comportamenti diversi. Inoltre, tra associazioni e gruppi del territorio si evidenzia l’aspetto della non competitività. La presenza della UILDM al coordinamento degli operatori del consorzio Sol.co che agiscono tra Monterosso e Valtesse permette una visione molto interessante e aggiornata dell’aspetto sociale dei due quartieri.

La “rete” è dunque un luogo di incontro e di confronto che mette tutti i partecipanti sullo stesso piano, ma sicuramente difficile da fotografare in un istante poiché assume un equilibrio dinamico a seconda di chi la frequenta in quel momento, a volte legato più alla disponibilità delle persone che alle organizzazioni da esse rappresentate. In ogni rete si costruisce un linguaggio e questo a volte rende difficile la comprensione di ciò che accade per un frequentatore occasionale se non è motivato. La “rete” non ha responsabilità dirette (queste sono a carico dei singoli enti), ma favorisce scambi di informazioni e collaborazioni tra sottogruppi in funzione dell’interesse.

L’esperienza dei mercatini dell’usato di Monterosso, ad esempio, ha generato il coinvolgimento della casa San Michele che inizialmente ha supportato la UILDM, per poi trovare un contesto dove ospiti e volontari si sono trovati bene e si sono organizzati per raggiungere le proprie finalità. L’iniziativa di un’associazione nell’organizzare il mercatino è diventata uno strumento utile ad altre associazioni per farsi conoscere e raccogliere fondi e continua ad offrire nuove opportunità ad altre associazioni di inserirsi.

Si paragona il lavoro e la presenza nella rete sociale alla cura del giardino di casa che non serve solo al giardino stesso, ma ad abbellire anche la casa poiché la inserisce in un contesto di vita più allegro.

Ritratto di admin_bergamo

admin_bergamo